Nazionale

Freedom: Arianna, nuotatrice Uisp, in campo per Patrick

Amnesty International l'ha premiata per aver vinto questo contest grafico insieme ad altri dieci finalisti, con opere che sono arrivate da tutto il mondo

 

Dall’istituto tecnico di grafica e comunicazione Seneca di Fano alla vittoria del concorso lanciato da Amnesty per il poster più bello dedicato a Patrick Zaki: più di 900 i poster inviati da oltre 50 paesi del mondo, tra cui è stato scelto quello della diciassettenne di Senigallia (An), Arianna. “La proposta di partecipare al concorso ci è arrivata da un professore - racconta - mi sono iscritta al sito anche se non conoscevo bene la storia di Patrick. In occasione del concorso mi sono documentata e penso che sia una cosa molto importante partecipare alla richiesta della sua liberazione. Ora aspetto che la sua storia finisca bene e che possa tornare a studiare e a vivere la sua vita”.

La vita di Arianna si divide tra lo studio e la pratica del nuoto con l’Uisp: “Nuoto da tanti anni e da 6 a livello agonistico - ci dice Arianna - la mia specialità preferita è delfino, ma gareggio anche nelle altre. Ho partecipato ai Campionati nazionali ed ho vinto sia nell’edizione estiva che in quella invernale. In questo periodo continuiamo ad allenarci tutti i giorni, anche se con orari particolari per evitare di incrociarci negli spogliatoi con gli altri nuotatori”.

“Ho sempre nuotato, mi piace molto, e credo che continuerò a praticare con l’Uisp anche quando non svolgerò più nuoto agonistico. Il mio allenatore mi ha parlato dell’impegno dell’Uisp nell’ambito dei diritti, credo che sport e impegno sociale possano camminare insieme e che attraverso lo sport si possano raggiungere dei risultati”.

 L'iniziativa è stata ideata da Amnesty International Italia, Conversazioni sul futuro, Diffondiamo idee di valore, in collaborazione con il Festival dei Diritti Umani e Associazione Articolo 21, e il patrocinio dell'Università di Bologna e l’adesione di numerose amministrazioni pubbliche e altri partner.

L’obiettivo del contest è quello di unirsi alle donne e agli uomini che nel mondo chiedono a gran voce l’immediata liberazione dello studente egiziano dell'Alma Mater, in carcere da circa un anno nel suo Paese come prigioniero di coscienza, detenuto per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media. (Elena Fiorani)